LA DEGENERAZIONE DEL “FUMETTO
NERO”
3.2 Il Fumetto Neofascista.
In questi fumetti, ai ribelli sono riservate solo
sconfitte, evirazioni e sevizie tra le più aberranti. Motivo deviante è l’ispirazione
a reali avvenimenti internazionali (Cuba, Vietnam, Sudamerica, Medioriente),
senza alcun rispetto per la veridicità storica, che ne esce spesso distorta. Il
superuomo trionfa, possiede tutte le donne che vuole, commette ogni nefandezza,
in dispregio a qualsiasi valore; la superdonna non è da meno, con il suo corpo
che non cerca piaceri ma solo sevizie.
È probabile che a sollecitare i lettori sia soltanto il piacere dell’avventura. Più spesso però, il meccanismo che li spinge verso questi generi è più complesso. Muove da frustrazioni antiche, da inibizioni gravi di cui il soggetto non è consapevole e per le quali, tuttavia, egli soffre di un complesso di inferiorità. Da questo complesso, che lo mutila psichicamente, deriva il suo bisogno di reintegrarsi in un modello per certi versi opposto, tanto ricco di linfa vitale da costituirsi a guisa do eroe, di trionfatore, di dominatore.
In quell’Italia, a cavallo dei Sessanta e dei Settanta, non era quindi tutto chiaro e nitido; si riaffacciavano i soliti equivoci. Bruciava e lasciava ancora un riconoscibile segno l’antica fiamma tricolore. È sempre dolce naufragare nel mare del pregiudizio: è così utile dividere il mondo in cattivi e buoni, inferiori e superiori, dominati e dominatori, basta regolare la bilancia e non saranno possibili errori. Il comandante Goldrake con la sua goliardica CIA era figlio legittimo del cialtronismo littorio. Forse un giorno, ferito a morte da un comunista cinese, traditore e pederasta, sarà asceso pure lui nel "cielo dei martiri e degli eroi", e il coro dei Fratelli d’Italia sarà tornato comodo per coprire, dietro lo schermo dell’amor patrio, ben altre nostalgiche vocazioni.