liguria.
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savona.
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Vino e Farinata
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Per
chi trascorresse un weekend in riviera (e ne conosco molti che scappano
dalla città appena il caldo rende claustrofobiche le notti milanesi)
consiglio la migliore osteria di Savona. Diciamo la verità… la cittadina
ligure non brilla certo per attrattive cultural-modaiole… pochi locali,
poche discoteche… forse qualche balera, pochi spazi per concerti (e comunque,
al massimo qui arrivano i matia bazar…). Ma la sua posizione, a pochi minuti
di autostrada da tutte le località di mare del Ponente la rende
raggiungibile anche da chi ha la cabina a Cogoleto…
Ebbene proprio nel piccolo centro storico, posizionato tra il porto e via Paleocapa (il corso sabaudo con i portici e i palazzi fatiscenti), si trova Vino e Farinata. Percorrendo il corso suddetto con le spalle al porto, si svolta a sinistra in via Pia, stretto carruggio che conduce nel dedalo delle viuzze del centro. Dopo pochi passi si può già assaporare il profumo di farinata proveniente dal forno a legna. Esiste un piccolo inconveniente - e che diamine! Non è possibile prenotare per telefono (nel senso che non esiste proprio il numero). Quindi o si ha una zia che abita nei paraggi e passa un paio di giorni prima a prenotare per voi… o occorre mettersi in coda pazientemente in attesa del proprio turno. Eh sì... la fama del locale è tale che la ressa all'ingresso è un'abitudine. Consiglio di stare leggerini a pranzo e di presentarsi verso le 19.00-19.30. La coda dura solitamente dalla mezz'ora ai tre quarti d'ora (a seconda della stagione). Se si è in comitiva si possono fare i turni e nell'attesa andare a prendere l'aperitivo pochi metri più avanti ai tavolini raccolti di una piazzetta stile ramblas catalana, con i panni stesi ai balconi circostanti. La locanda è strutturata in due salette. La prima è riservata agli avventori quotidiani ed è composta da un lungo corridoio con tavolacci di legno ai lati (stile cambusa). La seconda è per quei fortunati che riescono a prenotare tramite la zia, ed è leggermente più curata… più luminosa, ma meno caratteristica. Superata la prova della coda e il calore del forno proprio alla vostra sinistra… veniamo al menů. I piatti forti sono naturalmente la farinata (a detta dei savonesi, la più buona della zona - un suggerimento: evitate di mangiarla nelle rosticcerie milanesi - quella è di plastica, non di ceci) ed il pesce. Ah, per chi ancora non lo sapesse, la farinata è una sorta di sfoglia fatta di farina di ceci o di grano ed infornata. Come entrée si può assaggiare anche la delicata formaggetta locale accompagnata da olivette nere e olio extravergine di frantoio. Il pesce è freschissimo (il mercato si trova a 200 metri) e la scelta piuttosto vasta. Consiglio le cozze (una libidine) nel brodetto di prezzemolo, i moscardini nel sughetto piccante, per i palati più nobili il branzino ai ferri, il fritto è limitato (si fa per dire) a gamberoni, totani e gianchetti - piccolissimi pesciolini impanati e fritti. E infine il vino (naturalmente bianco, fresco fresco che va giù bene): consiglio il vermentino del tigullio, ma la scelta anche qui è molto varia. Come in molte pizzerie napoletane, non esiste il bar - quindi niente caffè e ammazzacaffè… Ed ora passiamo alla chicca finale (altrimenti non staremmo qui a parlarne). Il prezzo varia dai 12 ai 16 euro… e per una cena a base di pesce non è male! |
dopocena romantico: solo d'estate - purtroppo- è aperta anche di sera la fortezza del Priamar. Imponente maschio che si affaccia sul golfo, ricco di cunicoli ove perdersi e dalle cui mura si gode un panorama stupendo (all'interno è situato anche uno dei pochi ostelli della riviera). |