Da
Franca e Lillo
Via Imbriani, 30
20158 Milano (Bovisa)
Telefono 02.39.31.03.16
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Parliamoci chiaro: di ristorantini
regionali Milano è piena, a maggior ragione provenienti dalle mitiche
Puglie che, come ricorda il film-stracult, hanno fornito i milanesi alla
metropoli in espansione degli anni '60. Ma quanti di questi strippoli
ricordano la cucina di casa propria con i profumi che provengono dalle pentole
fumanti? La prima impressione per noi bovisari-pugliesi, entrati una sera
per caso da Franca e Lillo, è stata proprio quella di stendere la
gambe sotto il tavolo di casa e chiedere alla mamma cosa ci avesse cucinato...
Qui la percezione va quindi oltre
l'osteria di periferia... qui sembra proprio di stare in famiglia. L'ambiente
è raccolto, pochi coperti, tavoli in legno e sedie in paglia, tovaglie
e tovaglioli di carta, bottiglie di vino sfuso da 1/2 e 1 litro. Alle
pareti, anch'esse in legno, mensole ricolme di variegati gingilli e fiaschi
intrecciati.
E come è composta la famiglia?
In realtà ci siamo concentrati sulla pugliesità della coppia, anche se il padrone-intrattenitore è di Agrigento.
Ma come si sa in un ristorante ciò che più conta è
la cuoca (e lei ha i natali in quel di Taranto). Insieme al padre si muovono
in sala tra i tavoli due ragazzoni sorridenti, i figli-bastone portante
dell'azienda.
Ecco che, quando non hai ancora fatto
tempo ad ambientarti, mentre mesci il primo bicchiere di vino, compaiono
davanti a te piatti ricolmi di antipasti, stuzzichini, leccornie varie.
Si passa dal pesce (impepata di cozze,
insalata di polpo, acciughette marinate) alle mozzarelline fresche che
Lillo ti versa nel piatto mentre sei distratto, a funghetti trifolati, a
frittini vari.
I primi sono tutti composti da pasta
fresca fatta in casa arricchita da sughi spessi e nostrani. Noi cultori
della materia, alle orecchiette preferiamo i maccheroni
alla brindisina, con sugo e ricotta forte.
Per chi ce la fa, i secondi sono
più classici. Si va dalla grigliata alla paillard...
Se siete risultati simpatici a Lillo,
vi verrà infine offerto un cannolo di pasticceria direttamente dal
vassoio (con Passito
di Pantelleria annesso). Chiaramente caffè e limoncello tutto compreso...
Tutto 'sto bendiddio, per meno di
30 euro! |
la beauvisa:
sono lontani i tempi quando qui si
svolgeva il mercato dei bovini (da cui il nome), e ormai un ricordo quando
la zona era diventato il polo chimico italiano... Le industrie sono state
smantellate e a memoria sono rimasti i capannoni ed enormi aree da riconvertire.
C'è solo l'imbarazzo... sperando che dopo la creazione del nuovo
polo del politecnico dedicato proprio al disegno industriale, e al flop
(finora) del museo del presente presso i vecchi gasometri, si possa scorgere
presto la nascita di progetti innovativi per una città ancorata
alla tradizione. Comunque permane un consiglio: se volete essere all'avanguardia
e scommettere nel breve periodo, venite a vivere in Bovisa. Se poi avete
un gruzzolo da investire comprate proprio casa. Da un paio d'anni si contano
più gru di cantieri che comignoli sui tetti e ci vorrà veramente
poco che la zona si rivaluti economicamente come è successo al non
lontano quartiere strapopolare dell'isola...
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