Il popolo è bue… un gregge di pecore che segue mestamente il pastore. È indubbio che quello italiano ha da sempre avuto bisogno di un uomo, un partito, una guida che lo accudisse. Qualcuno da vedere come esempio, che gli desse fiducia e speranza nel futuro, che lo tranquillizzasse nei momenti di crisi, che nascondesse i pericoli e facesse diventare questa bella nazione, il migliore dei mondi possibili. Lo sa bene e lo ha dimostrato sabato scorso, 20 dicembre 2003, il presidente Berlusconi, nel suo comizio-fiume di fine anno, descrivendo una nazione che non esiste (fiumi di latte, raccolti abbondanti, diminuzione della disoccupazione e, chiaramente, meno tasse per tutti) e scaricando le cause dell'impennata dell'inflazione all'ingresso nell'Euro e, quindi, ai governi comunisti che lo hanno preceduto. Persegue una tattica della menzogna che porta avanti da anni e che prende una accelerata con l'avvicinarsi delle elezioni (ricordate il famoso contratto con gli italiani contenente le promesse irrinunciabili, firmato nel gabinetto del notaio Vespa?). Tutto sereno sul fronte Occidentale quindi, salvo chiaramente il pericolo terrorismo - come da velina Casa Bianca. Ma come siamo arrivati a tutto questo?"Se in questo momento lasciassi la politica, l'Italia cadrebbe nelle mani dei comunisti. Non vedo nessun altro oggi in Italia. Chi altri? Chi altri? E' una domanda che mi pongo spesso, quando mi chiedo per quanto tempo ancora dovrò fare questa vita sacrificata". (9 maggio 2003)
"Sarebbe veramente grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'Unto del Signore, perché c'è qualcosa di divino dall'essere scelto dalla gente, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini". (25 novembre 1994)"È un diritto dei cittadini rivolgersi alla Cassazione se l'atmosfera non fa presagire che ci sia un giudizio imparziale perché magari qualcuno ha fregato la fidanzata al presidente del tribunale: a noi succede perché siamo 'tombeur de femmes', mai di un amico però, di un magistrato questo è decente". (11 maggio 2003)
"Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro, devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana". (4 settembre 2003)
"Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò". (3 luglio 2003)
"Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino". (11 settembre 2003)
"Fini ha detto che Mussolini, in una certa fase temporale, è stato un grande statista. Dopo, ovviamente, ha represso la libertà e portato il paese alla guerra. Così è chiaro che il risultato finale è di condanna, ma per un certo periodo Mussolini fece cose positive. E questo è un fatto confermato dalla storia". (28 maggio 1994)
"Dovremmo far uscire di più le nostre mogli per far aumentare i consumi, loro sanno benissimo cosa fare. Mia moglie dice: 'Faccio del mio meglio, tu mi dici che bisogna spendere'. Lei e le sue amiche, che sono terribili consigliere, sanno cosa fare". (10 maggio 2003)
"Dovrei fare come Roosevelt, dire ai cittadini: uscite di casa, datevi da fare, verniciate le vostre case, abbellite le vostre aiuole, mandate i vostri figli con i vestitini nuovi. Questa è la ricetta vera". (22 maggio 2003)
"Grazie a Dio abbiamo la capacità creativa di Tremonti". (17 gennaio 2003)
"Tremonti è il nostro genio, lui è la nostra speranza". (3 aprile 2002)
"Abbiamo aperto un altro capitolo che sta molto a cuore a tutti noi e a me in particolare ed è la lotta all'abusivismo. Non c'è nessuna sanatoria. Nessuna ipotesi di condono". (22 gennaio 2003)
"Sebbene sia il titolare della più importante casa editrice italiana, devo ammettere che probabilmente da 20 anni non ho più letto un romanzo". (3 agosto 2003)
"Sono convinto che gli stessi partner europei abbiano la massima fiducia in un uomo, anzi un tycoon, che ha creato dal nulla un gruppo da six billion dollars". (9 dicembre 1995)
"Non c'è nessuno sulla scena mondiale che può pretendere di confrontarsi con me, nessuno dei protagonisti della politica che ha il mio passato, che ha la stessa storia che ho io. Da un punto di vista personale c'è qualcuno che ha una posizione di vantaggio e questo qualcuno sono io. Quando mi siedo a fianco di questo o di quel primo ministro o di un capo di stato, c'è sempre qualcuno che vuole dimostrare di essere il più bravo, e questo qualcuno sono io". (7 marzo 2001)
"Mi sono accorto che l'Italia era poco considerata. Ho telefonato ai leader degli altri paesi e gli ho detto: se fate così non contate più sull'Italia! L'atmosfera da quel momento cambiò". (25 agosto 2002)
"Ho avuto personalmente dal presidente degli Stati Uniti Gorge W. Bush la garanzia che prima di qualsiasi decisione sull'Iraq ci incontreremo e lui la discuterà insieme con me". (23 agosto 2002)
"Arafat mi ha chiesto di dargli una tivvù per la Striscia di Gaza: gli manderò Striscia la notizia". (7 marzo 1997)
Boris Eltsin? "Sì, ormai ci diamo del tu... ci chiamiamo Boris e Silvio, non è più un segreto...". (15 ottobre 1994)
Berlusconi alle figlie di Putin: "Chiamatemi zio". (16 ottobre 2002)
La Thatcher ha definito il dittatore cileno Pinochet un "campione di democrazia", che ne pensa? "Non sono un tuttologo". (22 aprile 1999)
La barzelletta più famosa raccontata da Berlusconi: "Un malato di AIDS va dal medico e gli chiede: 'dottore cosa posso fare per la mia malattia?'. Il medico risponde: 'Faccia delle sabbiature'. 'Ma dottore, mi faranno veramente bene?'. 'Bene no, ma sicuramente si abituerà a stare sotto terra"'. (3 aprile 2000)
Il 10 giugno 2002 si aprono a Roma i lavori della FAO sulla fame nel mondo. Davanti ad una platea di re, capi di stato con turbanti e tuniche sgargianti, Berlusconi fa gli onori di casa, è raggiante. Comincia a spiegare come si fa a raggiungere il benessere: "Tipo il nostro Veneto, che nel dopoguerra era poverissimo. Si fa così: si lavora." È l'ora di pranzo, Berlusconi afferra il microfono: "Bisogna accorciare gli interventi perché la nostra non sarà una tragedia, ma anche noi abbiamo fame".
Durante Porta a Porta, Bertinotti invita Berlusconi a visitare il cascinale dove furono uccisi i fratelli Cervi, trucidati dalle SS durante la guerra. E Berlusconi: "Sarò lieto di venire e di incontrare papà Cervi". (8 ottobre 2000)
"Dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà, che è fatta di principi e di valori che hanno portato ad un largo benessere per la collettività. Da noi c'è rispetto dei diritti umani, religiosi e politici, che certo non c'è nei paesi islamici". (26 settembre 2001)
Il 23 ottobre 2002, visita lampo in Albania. Visitando le splendide coste del Sud: "Manderò qui la RAI a riprendere le vostre magnifiche coste, così gli italiani verranno in vacanza". Ingenuo, un albanese domanda ai cronisti: "Ma è sua la RAI?".
Come impiegare i 1800 operai FIAT di Termini Imerese che rischiano il posto? "Mi viene in mente una cosa semplicissima, per esempio trasformarli in infermieri. Ora non dico tutti e 1800, ma vuoi che non ce ne siano 10 o anche 40 che hanno fatto un corso di pronto soccorso, o che all'oratorio avevano la responsabilità dell'armadietto delle medicine? Bè questi qui si prendono e si formano per sei mesi, anche un anno, dopodiché si reimmettono nel mercato del lavoro. In un paese come il nostro non saranno mica 1800 persone senza lavoro il problema". (4 dicembre 2002)
"Gli operai che resteranno fuori dagli stabilimenti per alcuni mesi (cassaintegrati n.d.a.), ma che poi rientreranno, resteranno dipendenti FIAT e riceveranno dallo Stato un assegno pari all'80 per cento del normale stipendio fino al giorno del rientro. Nel frattempo, i più volenterosi troveranno certamente un secondo lavoro, magari non ufficiale, dal quale deriverebbero entrate in più in famiglia". (7 dicembre 2002)
"Perché è a quest'Italia che le televisioni Fininvest, con la loro audience del 40 per cento, vogliono sempre più rivolgersi: i consumatori di livello medio-alto soprattutto nelle regioni centro-settentrionali. Dai nostri palinsesti è scomparso qualche conduttore molto legato a cadenze o dialetti dell'Italia del Sud". (24 ottobre 1990)
"Anch'io ho scritto le tavole della legge, come Napoleone e Giustiniano". (6 aprile 2001)
"Lasciatemi fare uno sfogo: ho l'ambizione di concludere la mia vita umana lasciando un piccolo segno nella storia del nostro Paese". (24 febbraio 2001)
"Io credo che se faceste un'esegesi di tutti i giudizi del signor Berlusconi, vedreste che ha sempre avuto ragione". (17 agosto 1994)
"Sono incapace di dire di no. Per fortuna sono un uomo e non una donna". (22 aprile 1999)
"La qualità della mia vita è peggiorata da quando sono Presidente del consiglio. Prima dedicavo i lunedì a mia moglie, da quando sono Presidente li passo con Bossi. Potete immaginare...". (12 luglio 2001)
"Rasmussen (premier danese n.d.a.) è anche il primo ministro più bello d'Europa... penso di presentarlo a mia moglie, perché è molto più bello di Cacciari... secondo quello che si dice in giro... povera donna". (4 ottobre 2002)
(parlando del papa) "Un uomo straordinario, ogni suo viaggio è come un gol. Ha la stessa idea vincente del mio Milan, che è poi l'idea di Dio, la vittoria del bene sul male". (29 aprile 1994)
"Hanno messo una croce sulla scheda, ma l'hanno messa anche addosso a me ed io me la sento addosso". (22 maggio 2001)
"Ormai sono diventato quasi un Santo". (6 dicembre 2002)
"Il momento è grave e noi dobbiamo diventare apostoli. Spiegheremo il vangelo di Forza Italia, il vangelo secondo Silvio". (9 aprile 1995)
"Venderò la Fininvest. Sto decidendo e per molti versi ho già deciso di vendere quello che ho costruito in quarant'anni di lavoro. Non sarà facile trovare un compratore. Andrò in Borsa con la televisione e terrò una quota, ma non sarà di maggioranza". (24 novembre 1994)
"Se perdo mi ritiro, all'opposizione sono un pesce fuor d'acqua. Io sono uno che fa il costruttore... all'opposizione sono un pesce fuor d'acqua... finirei per lasciare la politica". (17 febbraio 1995)
"Se il 21 aprile vince l'Ulivo, siamo sicuri che avremo ancora la possibilità di elezioni veramente libere?". (14 aprile 1996)
Dopo lo speronamento del 1997 tra una nave militare italiana e un battello di clandestini albanesi: "Non possiamo chiudere le porte, 58 milioni di italiani che stanno bene non possono respingere povere persone che vengono qui per cercare un posto di libertà, per affermarsi, per guardare al futuro delle loro famiglie". (30 marzo 1997)
"Io non mi siederò mai più ad un tavolo dove ci sia il signor Bossi. Non sosterrò mai più un governo che conti su Bossi come sostegno. È una persona totalmente inaffidabile. Mi meraviglio come anche i mezzi di comunicazione, senza nessun senso critico, diano ospitalità a tutte le sue esternazioni che non hanno né capo né coda". (2 febbraio 1995)
"All'Alberto da Giussano gli modifichiamo lo spadone in rilucenti falce e martello ben rossi; e, sotto, la scritta: 'Vuoi un'Italia di sinistra? Vota Lega Nord"'. (20 gennaio 1995)
A Milano, davanti al popolo della Lega: "Benedico il momento in cui ho preso la decisione di unire i nostri due popoli". "Mia mamma mi disse: 'Dig al Boss de fa' il brau. Dag un basin e te ghe diset che ghel do' mi'. Come potevo andare contro la volontà di mia madre?". "Ci siamo trovati subito nel dire che polenta e ossibuchi è un piatto eccezionale". (3 marzo 2002)
Emilio Fede? "Prima ero critico, ma adesso comincio ad apprezzarlo. È un baluardo per la democrazia e per l'informazione". (4 gennaio 1995)
A San Giuliano di Puglia, difende l'operato del governo: "E poi mi scusi, ma con i soldi devoluti dai lettori del Corriere della Sera e dei telespettatori del TG5 abbiamo inaugurato una scuola bellissima per i bambini di San Giuliano". (18 dicembre 2002)
"Vorrei che il conduttore del mio telegiornale avesse l'autorevolezza di Biagi, la vis polemica di Bocca, lo stile di Levi, la chiarezza di Montanelli". (14 settembre 1985)
"Ho già avuto modo di dire che Santoro, Biagi e Luttazzi, hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso; credo sia un preciso dovere della dirigenza RAI di non permettere più che questo avvenga". (18 aprile 2002)
Finale di coppa dei Campioni Milan-Steaua Bucarest (maggio 1989). "Ho chiesto a Dio di far perdere i comunisti." (6 luglio 1994)
Dopo la sconfitta in finale con la Francia all'Europeo 2000: "È indegno ciò che è avvenuto, non trovo altri termini. Non è possibile, quella partita l'avremmo vinta noi, bastava capire questa cosa. Il problema è che uno ha l'intelligenza o non ce l'ha". (4 luglio 2000)
"Dicono d'essere cambiati, i comunisti, il PDS. Ma, mi scusi il paragone, è come se uno che per tutta la vita ha fatto il ladro improvvisamente si proponesse di fare il magistrato". (23 febbraio 1994)
"Chi salvo tra Dini, D'Alema, Prodi, Veltroni e Bertinotti? Li butto tutti dalla torre e poi chiedo il Nobel per la pace". (30 ottobre 1995)
I consigli della Thatcher: "Ho avuto il piacere di scoprire qualcuno più anticomunista di me. Mi ha esortato ad essere più duro, ma per me è difficile, in politica ho il difetto di essere troppo buono". (9 febbraio 2001)
"Se tre milioni hanno scioperato e sono scesi in piazza ci sono altri 20 milioni che non sono scesi. Questo vuol dire che le forze responsabili sono largamente prevalenti". (16 ottobre 1994)
Lei ha un modello? "No. Berlusconi mi basta e mi avanza". (15 maggio 1988)
"Se devo proprio essere sincero l'Italia dei poveri è in testa ai miei pensieri". (4 settembre 1999)
"A prova della mia vicinanza al mondo agricolo c'è il nostro slogan, fate una scelta di... campo". (20 marzo 2001)
"In realtà, bisognerebbe fare una legge per tutelare il mio gruppo dal fatto che mi occupo della cosa pubblica. Abbiamo dovuto vendere l'Euromercato perché in certe zone governate da certa parte politica la gente non ci andava più. La Standa non ottiene più una licenza da nessuna amministrazione, nemmeno da quelle di Forza Italia, terrorizzate d'essere accusate di favoritismo... Mio fratello ha un'azienda che fabbrica residenze e nessun ente le compra più... Gli enti pubblici non danno più pubblicità alle TV Fininvest per non incorrere in sospetti". (25 settembre 1995)
"Se scenderò in campo direttamente sarò il più svantaggiato di tutti i soggetti politici. Ogni telespettatore avrà il sospetto di un'informazione truccata e questa sarà la mia più grande difficoltà". (30 dicembre 1993)
"Accusare di corruzione me è come arrestare Madre Teresa di Calcutta perché una bambina del suo istituto ha rubato una mela". (28 ottobre 1995)
Di Gheddafi: "Signori, è da 33 anni alla guida del governo... gliel'ho detto, lei è un vero professionista super, io sono solo un dilettante". (29 ottobre 2002)