Indice delle poesie

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SE HAI DELLE ONDE MISURALE CON TE STESSO

PREMIO DI POESIA

1° EDIZIONE, APRILE 2004

 

Riflessioni.

 

Lettera

che comincio a scrivere

e che domani mattina spedirò.

Solo appunti,

per non essere patetico.

Mi rendo conto dei miei limiti:

non sono capace d’amare.

Onnipotenza frustrata;

non insisterò,

non ti amerò per non farti soffrire.

Ristabilita un’immagine positiva di me,

o solamente un tentativo di fuga?

«Non ti amerò per non farti soffrire»:

arroganza di chi crede di poter diventare

il senso della vita di un altro.

Che poi si vuol essere amati in un modo speciale:

«Amami come non hai fatto mai… Amami come vorrei:

amami come ti amo io!»

 

Il suo corpo era un tempio;

adoravo il corpo per adorare il dio che lo abitava.

Il tempio era materia, il dio spirito;

o forse solamente un’astrazione

per elevare il mio peccato ad un grado superiore:

un alibi d’Infinito,

mentre sprofondavo nella terra e godevo

e guardavo da un crepaccio del suolo

il cielo.

 

Ed è la terra che ancora mi chiama.

Non ho smesso di subire il suo fascino?

Ci sono energie che tengo deste,

ma alcune storie mi sorprendono a dire:

«Ci sono ferite che non si rimarginano…»

ad umiliarmi e a strisciare ancora,

per poi farmi forte dell’umiliazione.

Sempre fedele a me stesso,

orribilmente impassibile, a volte.

Non sono troppo duro con me,

non temere,

nel mio interesse agisco

anche adesso, che domando perdono