Sole
tenue in una mattina invernale
Quando
escono i miei versi gutturali
impunemente
disgustosi, così spontanei
ed
indomabili
posso
solo stirare i muscoli,
guardare
il soffitto bianco,
annusare
il cuscino unto e rotolarmi
nelle
lenzuola terribilmente rigide,
che
non mi fanno prendere sonno.
Dove
ti sei rintanata?
dentro
i nervi tesi,
dentro
il petto insanguinato;
ansimo
ancora un poco e poi
chiuderò
gli occhi.
Il
tunnel avanza: le pareti si piegano
verso
la meta lontana.
Spengo
le immagini
e
tu inizi a muoverti dentro
le
pieghe del letto
e
mi sfiori, distratta, il sedere.
Sarà
colpa del vento che ha spazzato via
i
miei turpi pensieri,
così
pulsanti fino a ieri notte.
