UN GIORNO ALLE CORSE

PICCOLA GUIDA PER EVENTUALI, EROICI VISITATORI TRA LE OPERE DI BRERA


Marco Franchini

PICCOLO PREAMBOLO...

Questo articolo non pretende di scoprire nulla; si limita a dare qualche piccolo consiglio per avvicinarsi nel miglior modo possibile alla opere della pinacoteca di Brera, forse la più importante istituzione culturale meneghina dopo la Scala (se ancora esistente).

...RAPIDA DISCUSSIONE...

Il primo errore da cui redimersi è la convinzione di essere in una pinacoteca, al cospetto di opere fondamentali e soprattutto  emozionanti. La presa di coscienza consiste nel capire di essere in un confuso discount della cultura, tra scaffali riempiti alla meno peggio, quadri ammucchiati e disposti senza logiche apparenti.

Capita così di passare dalla sala in cui è ospitato il Cristo morto del Mantegna alla sala attigua, in cui si trova, tra gli altri, Sironi, per poi uscirne e trovarsi al cospetto di Marco d'Oggiono. Per un visitatore poco istruito come il sottoscritto la confusione è a questo punto indicibile; consigliamo la compagnia di un amico/un'amica di buona cultura.

Per non parlare del fatto che alcuni quadri sono appesi a tre metri d'altezza, rendendo impossibile sia apprezzare l'opera sia leggerne, più sommessamente, il titolo. Vi sono poi opere di grandissime dimensioni, come "La fiumana" del buon Pelizza da Volpedo, appesa ad altezza d'occhio ma bisognosa di spazio per poterne apprezzare l'insieme, collocata in una specie di corridoio ricavato tra la parete e uno dei tanti "depositi" di opere non esposte e palesate allo spettatore sotto forma di mucchio selvaggio. Mucchio selvaggio da cui periodicamente si estrae un'opera, che viene esposta a rotazione; ottenendo così l'effetto di irritare ancora di più il povero visitatore, che non può che domandarsi come sia possibile che non esistano altri spazi da affiancare alla pinacoteca; dove non c'è più posto neanche per il classico spillo...

Ovviamente quando quadri di grandi e grandissime dimensioni non sono appesi in piccoli corridoi, sono disposti (con attenzione maniacale) in modo che, guardandoli a distanza, le luci creino riflessi che rendano impossibile scorgere intere parti dell'opera.

Se poi doveste decidere di non arrendervi e vi ostinaste a tentare di gustarvi con calma tutte le sale, ebbene sappiate che una buona mezz'ora prima della chiusura ufficiale (che sarebbe alle 19.30) una specie di campanella assordante inizierà a suonare senza sosta, cercando di spingervi verso l'uscita; "La facciamo suonare più o meno a lungo a seconda di quanto il pubblico sia maleducato" è la dichiarazione raccolta ascoltando uno degli addetti spiegare ad un amico che non c'era un incendio né un'evacuazione forzata.

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...E RAPIDISSIMA CONCLUSIONE

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