sotto spirito

contro il caro-aperitivo della Milano da bere

  • Cobblers: long drinks dissetanti che hanno serviti in bicchieri alti con guarnizione di frutta fresca. Il ghiaccio va tritato a neve direttamente nel bicchiere.

  • Crustas: questo tipo di cocktail va preparato in una flute, con una scorza di limone tagliata a spirale e tanto lunga da occupare il bicchiere dal fondo fino al bordo. Inoltre il bordo del bicchiere deve essere brinato, cioè immerso prima nel succo di limone e poi nello zucchero.

  • Coolers: sono come i cobblers, long drinks dissetanti, che vanno serviti con frutta fresca affettata.

  • Cups: sono bibite dissetanti, preparate in anticipo in grandi caraffe o in zuppiere d’argento.

  • Egg-nogs: sono bibite stimolanti a base di uovo, nelle quali è obbligatorio l’aggiunta di una raschiatine di noce moscata.

  • Hot drinks: miscele calde a cui appartengono punches e grogs. È consigliabile servirli in tumblers con supporto di metallo per evitare di scottarsi le mani.

  • Fizzes: sono bibite dissetanti nella cui preparazione è indispensabile il succo di limone e , talvolta, il bianco d’uovo.

  • Juleps: l’elemento fondamentale di questo cocktail sono le foglie di menta. Il bicchiere in cui vanno serviti devono essere preparati nel modo seguente: mettere sul fondo alcune foglioline di menta e schiacciarle, poi ritirarle. Il julep va presentato con una decorazione di due o tre foglioline di menta.

 

 

 

i consigli

 

  • Il ghiaccio nello shaker deve essere a pezzi, non tritato (a meno che non via sia diversa indicazione nella ricetta).
  • Il succo di limone o d’arancia va messo prima di tutti gli altri ingredienti, ad eccezione dello zucchero.
  • La scorza di limone o d’arancia va privata della pellicina bianca interna.
  • Lo shaker va usato in due tempi: prima si scuote vigorosamente, poi va lasciato riposare un attimo, quindi si scuote una seconda volta, ma con più delicatezza.
  • L’angostura va usata con parsimonia: uno spruzzo dall’apposita bottiglia equivale a tre gocce.
  • I bicchieri non vanno mai riempiti fino all’orlo, ma solo per tre quarti.
  • Per miscele bollenti, scaldare prima il bicchiere, affinché non si rompa.
  • Lavare sempre il ghiaccio prima di usarlo.
  • Non preparare più di 4 porzioni per volta, per evitare miscele troppo annacquate.
  • L’oliva o la ciliegia va messa nel bicchiere prima di versarvi il cocktail.
  • La successione degli ingredienti è: ghiaccio, zucchero, succo di limone o d’arancia, liquori, angostura.
  • Il corredo da cocktail deve comprendere: shaker, mixer, un cucchiaino a manico lungo, un bicchiere-misurino per dosare i liquori, il colino, il secchiello per il ghiaccio, il sifone da seltz, lo spremilimone.
  • Con i cocktails si servono olive, mandorle o noccioline tostate, ciliegine o patatine.
  • Short drinks sono i cocktail che vanno serviti in bicchieri piccoli.
  • Long drinks sono miscele allungate con soda o seltz e serviti in bicchieri alti con cannuccia.