federico mataloni. SECRETARY.
il fascino indiscreto dell'abuso.
Il gelo della lama che incide la carne. Un brivido pervade tutto il corpo. Diventa una necessità, un piacere assoluto. Il confine tra dolore e piacere è labile come il filo del rasoio. Sottile, indivisibile, terapeutico. E Lee, protagonista di Secretary, lo sa bene. Fin da bambina quando, nell'intimo della propria stanza, si provocava tagli ed escoriazioni in tutto il corpo, per far defluire il male fuori di sé, perché la visione di una ferita che si rimargina lentamente provoca una profonda soddisfazione. Lee esce da una casa di cura ormai ragazza. Pensa di essere guarita, ma continua a portare con se il proprio necessaire dentro la scatola del cucito. Non si sa mai. Al sopraggiungere della prima crisi, eccola affilare i propri strumenti di piacere: aghi, coltellini, forbici… e un po' di tintura di iodio per rimarginare le incisioni.
Ancora acerba ed impaurita, di fronte ad un mondo adulto, trova l'emancipazione nella ricerca di un lavoro. E quale professione più adatta a lei, modesta ed umile, della segretaria di un fascinoso avvocato americano. Eccola allora prendere lezioni di stenografia e presentare il suo bravo diploma stropicciato e umido di pioggia al suo futuro datore, al suo futuro padrone. E l'avvocato Edward Gray non si lascia certo sfuggire questo bocconcino. Presto capisce che la sua giovane segretaria nasconde indicibili lati oscuri, soprattutto sotto le sottane, dove spesso compaiono cerotti allineati con cura. Capisce che potrà sostituirsi lui stesso alle pratiche sadomaso, con grande devozione della fanciulla. Ecco allora che il rapporto tra i due si trasforma inesorabilmente nella direzione desiderata. Ed ecco Lee assecondare ogni sua richiesta estrema. Finalmente può gettare al fiume la sua scatoletta degli attrezzi. Ha trovato l'uomo che sa cogliere i suoi istinti e soddisfarli, a differenza dell'impacciato boyfriend (Peter), che a letto si preoccupa di non farle del male (sigh!). L'avvocato approfitta di piccoli errori di dattilografia per punirla nel più classico dei riti sadiani, la sculacciata. Lee è sbocciata, non è più la ragazzina bruttina e pavida di una volta. Ora ha uno scopo che la sprona ogni giorno a curare il proprio aspetto e a scatenare le ire del proprio padrone. Mentre la sorella trema solo all'idea di un abuso sessuale sul luogo di lavoro, lei freme escogitando nuove provocazioni per poter attraversare il lungo, buio corridoio che conduce nell'ufficio del suo padrone. Arriva a commettere volutamente errori, nella speranza dell'agognata punizione. In realtà le prestazioni straordinarie non sono mai volgari, tutto viaggia sull'onda di un'intesa, una reciproca ricerca di amore. Nonostante il ménage lo ecciti eccome, Edward si rende però conto che si sta spingendo troppo oltre ed entrambi rischiano di rimanere troppo coinvolti…
Decide allora di licenziarla, di troncare il rapporto extralavorativo, di tornare al triste tran tran giuridico. Ma Lee, ora che ha raggiunto una propria maturità sentimentale e sessuale, non rinuncia tanto facilmente al suo uomo. Si spinge verso l'ultimo disperato gesto di ubbidienza. L'immobilità alla scrivania, per tre giorni e tre notti, senza mangiare né dormire. Edward non potrà fare altro che cedere e coronare il loro sogno d'amore, portandola nella propria alcova e facendola giacere in un letto di fresca e soffice erba. Dove Lee, spogliata del candido tulle, rivela, in tutta la sua bellezza, la propria geografia da body-artist.

secretary
di steven shainberg

con maggie gyllenhaal
e james spader

Tutto il piacere dell'uomo è nella sua immaginazione.
Vi bacio con trasporto le natiche e sto, che il diavolo mi porti, per spezzare una lancia in loro onore. Non andate a dirlo alla presidentessa, se non altro, perché è una buona giansenista che non ama che si prenda da dietro una donna.

D.A.F. de Sade